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Il RIBELLE

di Pasquale Tucciariello


L'interpretazione classica di Crocco uguale brigante – e del relativo fenomeno pre e post unitario definito brigantaggio - sicuramente non ci basta più per diverse ragioni.

•  Il Brigantaggio è definito tale dai vincitori, cioè dai Piemontesi e dai loro sostenitori tesi a fare propaganda ai nuovi arrivati nelle terre del Sud. Si trattava di propaganda scorretta poiché ad altri non erano state rese possibili uguali opportunità.

•  Se basiamo il giudizio interpretativo solo sul manoscritto di Carmine Crocco dal titolo “Come divenni brigante” dobbiamo ammettere che: a) le memorie sono il racconto più o meno fedele della sua vita fino alla condanna definitiva, nonostante alcuni fatti non abbiano trovato alcun riscontro storico (ma neanche smentite); b) i documenti processuali confermano non pochi fatti e situazioni largamente commentati nel manoscritto; c) i fatti e le situazioni confermati e neanche smentiti potrebbero affermare e non invece negare la validità del suo racconto poiché tutti quei fatti accertati superano di gran lunga quelli di portata dubbia.

•  Se basiamo il nostro giudizio interpretativo sugli atti processuali e le testimonianze dobbiamo ammettere che Carmine Crocco fu un personaggio di eccezionale talento che mosse la sua guerra non ad uno Stato (non può dirsi Stato una Unità d'Italia presunta tale a partire dal giorno dopo l'occupazione del Sud ad opera dei Piemontesi del Nord). Può dirsi Stato un territorio solo dopo un tempo ragionevolmente lungo nel corso del quale leggi, normative, consuetudini divengono codificate, accolte anche se non propriamente condivise. Tali non possono dirsi tutti quei provvedimenti emanati dal governo di Torino a partire dal 1861, regnante Vittorio Emanuele II già più volte scomunicato, mossi dalla determinazione di stroncare con la forza, la violenza, le fucilazioni, le esecuzioni sommarie senza processi (quante ne furono?) e senza prove accertate per stroncare ogni resistenza avversa agli invasori. Carmine Crocco mosse la sua guerra contro gli aggressori e gli invasori, quali erano i Piemontesi.

Non vi è stata alcuna guerra tra i Borbone e i Savoia poiché non vi è stato mai un motivo almeno territoriale di contesa tra i due sovrani. Le distanze tra i rispettivi territori erano notevoli e comunque divise dal territorio dello Stato della Chiesa. Non può definirsi brigantaggio un fenomeno sociale che si arma contro la prepotenza di un aggressore.

Perciò non fu brigantaggio. Semmai ribellione.

E Carmine Crocco non può dirsi brigante ma ribelle. Capo ribelle contro i Piemontesi aggressori.

 

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