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22/01/2023

Don Luigi Sturzo oggi
Un possibile programma sturziano
di Pasquale Tucciariello

 

La Chiesa Cattolica non vuole più informare e guidare la civiltà e quindi la politica. Ma se tornasse tra noi don Luigi Sturzo cosa potrebbe accadere? Mettiamo che la Santa Sede autorizzasse un sacerdote che volesse mettersi alla guida, con altri laici, di un movimento politico. Immaginiamone i percorsi. E proviamo a percorrere con lui le strade possibili.

Anzitutto una premessa: c’è un problema di prospettive. Qual è la prospettiva culturale che anima ogni iniziativa politica di matrice cristiana? Chi siamo noi è certo. Ma dove vogliamo andare dovremmo definirlo almeno nei suoi più essenziali contenuti.

a) Porre la persona al centro dei processi economici e scientifici e liberare l’agire economico e scientifico dalla dittatura della tecnica come anima razionale del mondo.
b) Attuare la civiltà del Cristianesimo e rendere inseparabili fede e ragione, fede e cultura, fede e tecnica, fede ed economia, fede e politica.

c) Rafforzare l’identità cristiana dell’Italia per rendere possibile l’identità cristiana dell’Europa.

d) Rimuovere le cause che producono atteggiamenti relativistici e nichilistici per favorire invece libertà, democrazia, dialogo, responsabilità, riconoscimento della famiglia intesa come luogo primario di affetti, di educazione. L’ideologia gender, assolutamente minoritaria e la sua pretesa di legittimare le unioni omosessuali giuridicamente e moralmente con tutte le sue derive pericolose per la comunità italiana a trazione cristiana, non imponga alla stragrande maggioranza un suo status interno.

e) Realizzare l’idea di giustizia come bene, di libertà come bene, di economia come bene, di studio come bene, di formazione come bene. Ogni attività umana è intesa come bene, per il singolo nella sua straordinaria libertà-possibilità-capacità di produzione in senso lato e per la comunità che se ne avvantaggia.

f) Lo Stato nelle sue varie ed articolate espressioni vigili sulle libertà dei singoli ed intervenga in tema di sopraffazioni e di violazioni del corretto vivere civile. Lo Stato faccia crescere e sviluppare. Lo Stato e la società non siano di freno alla libera iniziativa dell’individuo. Lo Stato faciliti la felicità nei suoi cittadini.

Ieri, don Luigi Sturzo (1871-1959), si impegnava per realizzare un’alternativa cristiana al socialismo prima e al fascismo dopo. Oggi, si impegnerebbe per realizzare una alternativa alla razionalità della tecnica con i suoi esiti relativistici e nichilistici. Per realizzare i beni comuni, ideali e pratici.

E in assenza di un nuovo don Sturzo o di un nuovo De Gasperi che indicassero idealità antropologiche possibili? Il deserto. Questo deserto. La Chiesa lo sappia.

Pasquale Tucciariello
Centro Studi Leone XIII
Gennaio 2023



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