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12/01/2023

Date a Cesare
di Pasquale Tucciariello

 

“Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Così è scritto nei vangeli (Matteo, Marco, Luca): è un assioma evidente, è una massima che usiamo oramai correntemente nel lessico comune. E per noi cattolici e cristiani in genere questa sentenza molto perentoria di Gesù è data per fede e per legge, morale. Il pagamento delle tasse è dovere morale, evaderle è esserne perseguitato dalle legge degli uomini e dalla legge di Dio. La Chiesa ci dice che dobbiamo confessarle, dunque pentirci e promettere di non peccare più. E’ peccato evadere le tasse.
Ma si dirà: ci sono tasse ingiuste.

E sia pure. Ma è la legge.

Piuttosto, ammettiamo – e non abbiamo nessun problema – che le leggi sono fatte dagli uomini e dalle donne che siedono in Parlamento e negli organismi elettivi. Allora dobbiamo intervenire lì, negli organi elettivi. E non quando essi sono già costituiti a seguito di libere elezioni. Si interviene prima, nella formazione delle liste, e prima ancora nelle aggregazioni che faranno le liste, e prima ancora nell’idea progettuale che favorirà le aggregazioni di senso.

Una aggregazione di senso per il cattolico, per chi ama definirsi tale, è il movimento politico, è il partito politico, cioè la politica, che fa più o meno schifo – mettiamola così – quasi alla metà degli Italiani tant’è che essi non vanno a votare. Quasi la metà degli aventi diritto al voto salta questa prerogativa fondamentale nella civile convivenza lasciando ad altri esercizio e gestione di voto.
E cadiamo nell’errore.

In tutti questi anni, quasi un trentennio, noi cattolici non abbiamo più il nostro partito di riferimento. Chi è adulto, ricorderà che dal 1948 al 1994 l’Italia è stata guidata dalla Democrazia Cristiana, dai Popolari di don Sturzo. E ricorderà che nel 1993 – 30 anni fa – l’Italia era riconosciuta come la quarta-quinta potenza economica ed industriale del mondo. Avevamo un’ossatura economica e produttiva impressionante, una rete economica capillare fatta di artigiani commercianti imprese piccole e grandi in grado di competere con altri sistemi economici e un settore agricolo e terziario in elevata espansione.

Avevamo i partiti, che oggi non ci sono più. Avevamo regole e disciplina che reggevano i partiti. Invece oggi ci sono gli uomini singoli, che fanno e disfano, senza regole e senza disciplina.
Singoli uomini che si autodeterminano, forti di loro apparati – gruppi di potere – che sfuggono a regole che non ci sono e non vogliono. Perciò non vogliono i partiti e li sfuggono.
Ridateci i partiti.

Voi, donne e uomini, ragazzi e ragazze, sostenete i ragazzi e le ragazze che sono nei partiti. E sostenete noi, cattolici, che ne stiamo facendo uno, il partito dei cattolici, Democristiani e Popolari con un disegno di vita e di società fatta di impegno, di studio, di serietà, di generosità, di volontariato, di capacità di lavoro, di volontà di analisi e soluzione.

Per un cattolico, è immorale non occuparsi di politica, o non sostenere chi si sacrifica facendo politica.

Per papa Paolo VI, la politica è la più alta forma di carità umana.
Per un cattolico, è immorale non occuparsi di politica.

Pasquale Tucciariello



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