Libri
La Responsabilità di essere EDUCATORI
di Emanuele Vernavà
Da queste parti si fa educazione. A volte non si comprende bene perché si vuole insistere ad educare. L'uomo sbaglia e lo educhi, offende e lo educhi, pecca e lo educhi, uccide e lo educhi. La società italiana fa ogni sforzo per recuperare alla cittadinanza anche il soggetto che si è macchiato di crimini efferati, di violenze inaudite, di oscenità spaventose sicuramente perché al fondo di ogni intervento di recupero vi è il concetto secondo cui il soggetto è persona portatrice di valori umani non negoziabili, è immagine presente riflettente altra immagine ed altre ancora a vantaggio di un tempo storico incerto quanto si vuole per i cambiamenti anche imprevedibili, ma pur sempre un'era vitale portatrice di certezze. Difatti siamo certi della possibilità di una educazione possibile per ogni persona ed ovviamente della responsabilità che la accompagna. È un ottimismo della persona non strategico, ma innaturato nella portata dell'uomo. Il pessimista non può fare educazione. È meglio che cambi mestiere. Recentemente Benedetto XVI ha parlato di emergenza educativa. Noi che lavoriamo sul campo sappiamo bene quanto veritiera sia la sua preoccupazione. E anche per questo il Centro Studi Leone XIII e la rivista-laboratorio "Quaderni di incontri e dialoghi" da esso edita accolgono con favore il presente studio del prof. Vernava. Chi leggerà, troverà non didattiche indiscutibili o dogmi pedagogici intoccabili. Le verità educative non esistono indipendentemente dalla prospettiva di chi le considera tali. Chi leggerà troverà invece lo sforzo di ricerca da parte di chi ha dedicato la sua vita ed il meglio delle sue energie intellettuali per l'insegnamento e per la scuola, troverà la certezza di una possibilità educativa e poi percorsi, e riflessioni, e strategie, e argomentazioni, e sofferenze, e impeto, tutte condizioni rese possibili per chi - insegnante - si lascia trascinare dalla sua natura di persona volta verso la persona. Pasquale Tucciariello
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