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L'Italia divisa e il centro che verrà

di Ettore Bonalberti

 

Il moderno don Chisciotte scrive, polemizza, si rivolge alla gente, alla nuova classe dirigente (acerba e modesta), ai giovani, agli operatori culturali, agli imprenditori, ai cattolici, ai laici.

Politico rigoroso, Bonalberti. In questi suoi scritti racconta le vicende della cosa pubblica italiana, dal 2001 al 2006, con un'analisi quasi anatomica dei problemi e delle situazioni, non senza ironia e con inconsueto rispetto.

 

Introduzione

Ci sono stati e ci sono molti giornalisti e aspiranti scrittori che hanno deciso, in qualche momento della loro vita, di celare la propria identita’ e assumere un loro pseudonimo: Fortebraccio, Ghino di Tacco, Bertoldo, Geromino, tanto per citarne alcuni tra i piu’ famosi degli ultimi cinquant’anni che hanno scritto di politica.
Sono tante e diverse le motivazioni che ti spingono ad adottarne uno, dopo che per anni hai siglato i tuoi articoli e i tuoi libri con il tuo nome e cognome.
E’ come assumere una maschera dietro alla quale celare il proprio volto per assumere quello che la maschera stessa rappresenta.
Nel mio caso ho scelto una delle figure piu’ affascinanti nella storia della letteratura, l’anti eroe di Cervantes nel quale mi fa piacere riconoscermi perche’ anch’io come lui ho combattuto per molti anni….. contro i mulini a vento.
Profeta disarmato nella politica della Prima Repubblica, ho militato in un grande partito, la Democrazia Cristiana, senza mai aver saputo o potuto cogliere l’opportunita’ di un’affermazione sul piano della rappresentanza istituzionale all’altezza dell’impegno generoso profuso.

Minoritario in una minoranza della DC, la corrente di Carlo Donat Cattin, Forze Nuove, ho iniziato a sedici anni la mia militanza attiva nel partito, sempre a fianco del leader piemontese con il quale si andava in minoranza anche quando
(rarissime volte) capitava di vincere un congresso.
Ma quale grande palestra di cultura e di vita e’ stata quella quasi quarantennale esperienza! Sempre in trincea, sinistra sociale di un partito di moderati, ebbi modo di conoscere e rapportarmi con quasi tutti i piu’ importanti esponenti nazionali, regionali e locali di quel partito, all’interno del quale assunsi praticamente tutti gli incarichi.
Una lunga stagione nel movimento giovanile dove conobbi molti di coloro che adesso sono ai piu’ elevati gradi delle istituzioni, fui componente per oltre dieci anni del consiglio nazionale della DC in rappresentanza di Forze Nuove.
Alla fine della prima repubblica, dopo aver tentato senza successo la rappresentanza parlamentare ( troppo difficile per uno come me, lontano dai soldi e dal potere ,vaso di coccio tra vasi di ferro, nel Veneto doroteo) e percorso tutti i gradini degli incarichi interni di partito, essendo tra i molti DC esterni ed estranei ai
maneggi e alle follie che diedero ampia materia di lavoro ai vari pools di “mani pulite” sparsi in alcune speciali procure della Repubblica della penisola, feci la fine di quegli onesti del ventennio: troppo democristiano autorevole per essere accettato dagli homini novi della cosiddetta societa’ civile e troppo ingombrante e concorrente pericoloso per le terze e quarte file dei partiti della prima repubblica, molti dei quali furono recuperati e promossi sul campo….. sanza infamia e sanza lode.
Non mancarono le offerte e le lusinghe per un accasamento nelle nuove formazioni politiche, ma, come l’amato don Chisciotte, ero e sono troppo fedele alle mie idee, e preferii assumere il ruolo a me piu’ consono di “democristiano non pentito” del tutto esterno ed estraneo a quel “nuovo che avanza” e di cui, per dirla con Vauro, spesso “ non si distingue la testa dal culo”…
Nel 1998, dopo tre anni di grande difficolta’anche sul piano del mio lavoro in un incarico professionale pubblico e, dunque, pesantemente condizionato dalla politica, mi trovai, unico caso nella lunga storia della tollerante Regione Veneto, senza un incarico e senza pensione, disoccupato e abbandonato ; forte solo delle mie competenze e delle vaste e articolate relazioni che avevo potuto tessere nei lunghi anni di militanza politica e di appassionato impegno professionale mai venuto meno.
Alla fine del 2000 fui chiamato in Regione Lombardia dove mi affidarono un delicato e importante incarico dirigenziale che ho svolto per oltre cinque anni, dal 2001 e che tuttora svolgo, alla data di questo saggio. Da quel momento, pero’, decisi di far forza a me stesso e alla mia naturale inclinazione all’impegno politico, restando esterno ed estraneo a qualsivoglia partito e movimento vecchio e nuovo, riversando ogni mia residua energia nel lavoro, e conservandomi solo un piccolo spazio culturale, da osservatore non neutrale. Quello che mensilmente mi ha portato ad annotare quanto di piu’ interessante passava il convento della politica a livello italiano e internazionale.
E dal “buen retiro milanese” sono uscite, quasi sempre tra il Sabato e la Domenica, le noterelle mensili dell’hidalgo veneziano che ha voluto conservare l’incognito assumendo lo pseudonimo del cavaliere antiquo che meglio rappresentava la propria condizione esistenziale. Nacquero cosi’ queste piccole meditazioni su alcune delle vicende che hanno caratterizzato il quinquiennio trascorso. Noterelle che, sollecitato da diversi amici, ho deciso di raccogliere in questo modesto saggio. Riletto a distanza dal tempo in cui esse furono redatte, scopro di aver tracciato a mio modo, sicuramente senza pretese di verita’, ma con un’interpretazione dei fatti volutamente di parte, la cronaca di avvenimenti e vicende che hanno toccato la mia sensibilita’.
Anche se esse sono il frutto di una visione parzialissima e assolutamente partigiana della realta’ politica e culturale rappresentata, oso sperare che possano risultare di qualche interesse e offrire almeno un poco delle sensazioni e dei sentimenti che nel redigerle ho personalmente vissuto.
Ho saputo conservare l’anonimato dietro la maschera nemmeno troppo oscurante di don Chisciotte ed ora che, tra pochi mesi saro’ piu’ libero, da pensionato, di esprimere apertis verbis il mio pensiero, confesso che faccio fatica ad abbandonare quello pseudonimo assai caro e al quale mi sono alla fine…..affezionato. Con la speranza che anche tu, caro lettore, possa trovare qualche motivo di interesse nel ripercorrere alcune delle piu’ significative vicende interne ed internazionali accadute nei cinque anni trascorsi, ti fornisco alcune chiavi interpretative che ti possono facilitare la lettura.
Le note che seguono sono state redatte esattamente nelle date indicate alla fine di ciascuna di esse. Non sono state apportate variazioni ex post a quanto scritto in tempo reale. Come accade in questi casi non sempre previsioni e valutazioni hanno trovato la conseguente verifica nella realta’, in linea con quella regola della “profezia
che si autoadempie o si autodistrugge” cosi’ ben nota agli esperti della tecnica dei sondaggi e tanto piu’ valida nel caso delle profezie di don Chisciotte. Anche se, onestamente, come il lettore potra’ notare, non sono poche quelle in cui il Nostro aveva visto giusto…..
Sono grato a quanti hanno ospitato mensilmente le mie note: tutte, l’On Cesare Campa sul suo sito web; alcune, a cominciare dalla fine del 2004, Pier Carlo Fabbio sul suo sito web, e, soprattutto, grato al carissimo Gianni Conti che, sulla rivista “Il governo delle cose”, ha pubblicato, a partire dal Marzo 2003, una serie dei miei scritti.
Ogni nota si collega ad un fatto, ad un avvenimento che ha suscitato in me un particolare interesse e da cui sono partito per svolgere alcune riflessioni. Esse, quindi, seguono il dipanarsi della vicenda politica italiana e internazionale seguendone la cronologia. Si puo’ cosi’ ripassare in rassegna il succedersi degli avvenimenti tanto piu’ difficilmente conservabili nella memoria, quanto piu’ lontani essi sono accaduti nel tempo.
Il file rouge che lega l’intera narrazione, declinata ora in maniera ironica, ora seria e preoccupata, e’sempre quello di un interprete di parte che legge la realta’ con la lente deformata del suo punto di vista: quello di un moderato legato al suo ideale di “democristiano non pentito” che, pur rifuggendo dalla struggente nostalgia di un passato che sa che non potra’ piu’ tornare, non puo’ non rilevare le contraddizioni e i limiti della nuova stagione politica. Anticomunista d’antan, di quell’anticomunismo dei padri nobili della sua esperienza, come Carlo Donat Cattin, Vittorino Colombo, Livio Labor, Luigi Macario, che non vollero mai affidare l’esclusiva del solidarismo e della giustizia sociale ai partiti figli della II e III internazionale e della loro traduzione italiana, PCI con i suoi diversi successivi derivati; erede legittimo con quei grandi della tradizione del solidarismo cristiano, la lettura che degli avvenimenti fa don Chisciotte e’ un lettura coerente e fedele alla sua concezione di vita e ai suoi ideali cristiano sociali.
Tutta la narrazione di avvenimenti che fanno parte di una cronaca che gia’ si fa storia, e’ pervasa da una speranza e da una previsione: dopo tutto quanto e’ accaduto (fine della prima Repubblica, sconfitta della “gioiosa macchina da guerra” occhettiana, ascesa, caduta e riconquista del potere della Casa delle liberta’), alla vigilia della prossima combattutissima campagna elettorale, don Chisciotte e’ certo, o almeno fortemente spera, che alla fine nascera’ un grande partito dei moderati italiani legato indissolubilmente alla tradizione del popolarismo europeo cui si contrapporra’ una grande forza di ispirazione socialdemocratica alla stregua delle altre realta’ politiche dell’Europa. Ogni nota mensile e’ accompagnata, in premessa o alla fine, da alcuni richiami agli avvenimenti interni e internazionali ad essa contemporanei.
Buona lettura al mio… “desocupado lector”!

don Chisciotte
dalla Mancha, 31 Gennaio 2006

 

Biografia politica di Ettore Bonalberti

Iscritto alla Democrazia Cristiana a 17 anni, dal 1962, è stato componente del Consiglio nazionale e della direzione centrale del Movimento Giovanile DC dal 1966 al 1976; componente del consiglio nazionale della DC (nella plurima giovanile dal 1976 al 1980) ed eletto dai successivi congressi nazionali del Partito dal 1980 al 1992 e del PPI sino al 1994.

E’ stato responsabile dell’ufficio programma della DC Veneta e degli Enti Locali sino al 1992 ed ha ricoperto la carica di V.Segretario regionale della DC Veneta nel 1982-83.

Componente del consiglio nazionale e della direzione centrale del CDU nel 1994-97.

E’ stato Sindaco del Comune di Ficarolo (Rovigo) nel 1970 Consigliere provinciale della DC presso l’amm.ne provinciale di Venezia dal 1992 al 1996 Componente del consiglio nazionale delle ACLI negli anni’70 PUBBLICAZIONI
Nel 1993 ha pubblicato il libro: Il caso “Forze Nuove”-un contributo alla storia della DC-con prefazione di Franco Marini-Edizione Cinque Lune (ultimo libro edito dalla storica casa editrice della Democrazia Cristiana).

Nel 1996, per i tipi della casa editrice “ Meridiana” di Firenze, ha pubblicato il libro: “ L’Italia divisa e il centro che verrà” con prefazione di Gianni Conti.

Nel 1998 per la collana Terza Repubblica del gruppo Mazzanti Editori ha pubblicato il saggio: “ Dalla fine della DC alla svolta bipolare”- Intervista di Giuliano Ramazzina a Ettore Bonalberti Nel 2009 per la collana Terza Repubblica del gruppo Mazzanti Editori ha pubblicato il libro : “ La caduta dell’impero di Romano”-Prodi bis, l’infausto biennio (2006-2008) Nel 2010 per la collana Terza Repubblica del gruppo Mazzanti Editori ha pubblicato il saggio, libro intervista, di Giuliano Ramazzina a Ettore Bonalberti: ALEF Un Futuro da Libero e Forti” La passione dei Cristiano Democratici nell’edificazione di un PPE Italiano.

Nel 2012 per la collana Terza Repubblica del gruppo Mazzanti Editori ha pubblicato il saggio, libro intervista, di Giuliano Ramazzina a Ettore Bonalberti: “ Liberi,Forti e Moderni”: L’attualità del messaggio della DC dai padri fondatori a Internet Nel 2016 ha pubblicato il libro “ Popolo! Non aver paura del NO-Cosa cambia con il Referendum- ALEF Edizioni Nel 2018 ha pubblicato il libro: ELEZIONI EUROPEE-La visione dei “ Liberi e Forti”-ALEF Edizioni Ha scritto numerosi articoli per il quotidiano della DC “ Il Popolo” e della rivista prima e quotidiano poi, “La Discussione”.

Continuativa la sua collaborazione alla storica rivista della corrente di Forze Nuove, “ Terza Fase”, diretta da Carlo Donat Cattin. Mantiene una collaborazione fissa mensile con la rivista di politica e cultura: “Il governo delle cose” edita dalla Meridiana di Firenze Dirige i siti web: www.insiemeweb.net; www.alefpopolaritaliani.it; www.donchisciotte.net dove sono pubblicate tutte le note politiche di Ettore Bonalberti.

 


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