Antonio masucci
di Michele Traficante
Una vita per la scienza
Antonio Masucci, professore ultranovantenne fisico e matematico, ancora oggi dà lezioni gratuite ai giovani tra Rionero e Melfi. Un esempio di carità umana.
“Uagliù, mo arriva Talete!”. Era l'esclamazione spontanea di Nigro all'ingresso in aula del prof. Antonio Masucci.
Il geom. Antonio Nigro, oggi dipendente emerito del Comune di Rionero in Vulture, ricorda con gratitudine e commozione il suo professore della Scuola Media M. Granata di Rionero in quell'anno scolastico 1947/48.
“La bravura del prof. Masucci – ci riferisce Nigro – ebbe subito tanto apprezzamento nella classe. Veniva chiamato Talete. A stupire ancor più non era solo la bravura del suo insegnamento, quanto il “lei” che dava agli alunni, assolutamente inusuale. Per il suo portamento di vita e di sapere ancor oggi gli sono grato con stima e affetto”.
Non da meno il sentimento di riconoscenza espresso dal maestro in pensione Pasquale Calice. “Ho avuto la fortuna di godere di alcune lezioni di matematica dal prof. Masucci nel lontano 1951, anno in cui sostenni, con esito positivo, gli esami di abilitazione magistrale come privatista. Le lezioni del prof. Masucci ebbero il merito non solo di farmi superare agevolmente l'esame di matematica, ma di suscitare in me l'amore per una disciplina piuttosto ostica, come si sa, per molti studenti. Il ricordo più bello? La limpidezza del suo discorso, la brillante esposizione dei concetti matematici fondamentali, l'ordine, la precisione con cui disegnava le varie figure geometriche sempre corredate da procedimenti descrittivi, regole, definizioni ben precisi che esprimeva oralmente e per iscritto. Conservo, tra le mie cose più care, i quaderni di algebra, geometria e matematica con i relativi problemi ed esercizi di applicazione che mi consigliava di eseguire. Ricordi bellissimi”.
Solo un'altra testimonianza di un quarantenne, A. M.(ci ha chiesto l'anonimato): “Lo conosco non da molto, mi è stato presentato da persona di riguardo. I nostri ragazzi, incapaci di ragionare sulle materie scientifiche, presso di lui trovano risorse, entusiasmo, capacità di comprendere le filosofie più profonde che sorreggono le discipline in campo matematico, fisico, chimico e delle scienze sperimentali in genere. E poi la sua generosità. Chi bussa alla sua porta, gli viene aperto, trova risposte positive. Il tutto con assoluta gratuità. Rionero e la scuola di Rionero gli devono molto”.
Solo alcune testimonianze di alunni e conoscenti del prof. Masucci, solo qualche racconto qui riportato, a testimonianza di un uomo – classe 1922 – che ha dato e dà ancora la sua vita alla matematica, alla fisica, all'astronomia, alla chimica, instancabile, a Rionero come a Bisceglie come in altre cittadine della Puglia dove spesso viene chiamato da associazioni e sodalizi, fecondo, preciso, garbato, instancabile, chiarezza espositiva, una mente ordinata.
Di lui ci riferisce un suo biografo e amico, il prof. Pasquale Tucciariello, già ordinario di filosofia e storia al Liceo classico di Rionero, che lo frequenta da quasi un decennio e con lui intrattiene ragionamenti in ordine al rapporto tra scienza e filosofia e tra ragione e fede. Sicuramente ne uscirà una pubblicazione.
Il prof. Masucci ha scritto due libri di fisica ora ancora contenuti in un dischetto – l'itinerario della fisica – per dimostrare come la fisica col tempo sia diventata disciplina autonoma, affrancata dalla sudditanza della metafisica e della filosofia. La ricerca contenuta nei due volumi prende avvio dal mondo greco, dagli ionici, fino a giungere alla fisica classica di Newton. Il terzo volume, a cui sta lavorando, riprende il discorso di Newton, percorre il secolo d'oro della fisica, l'Ottocento, gettando così le basi della relatività di Einstein e le successive meccaniche quantistica, statistica e materiale. Con un'appendice – sul tema scienza, filosofia, fede – una conversazione tra Masucci e Tucciariello ove si spiegheranno le ragioni di fondare un dialogo serrato tra le scienze e la necessità di dover giungere a sintesi, ad incontrarsi, a colloquiare, ad ascoltare, fare ricerca comune, trovare soluzioni condivise per il bene del genere umano.
Ma dove sta andando la fisica, anzi qual è il suo ruolo oggi.
I fisici - sostiene il prof. Masucci nella sua ricerca - ritengono che la scienza non possieda verità assolute né uniche. La fisica si ferma di fronte a precisi limiti, quali il muro di Plank, relativo all'espansione dell'universo e alle bassissime temperature che impongono una rivoluzione scientifica, allo scopo di giustificare l'esistenza dell'ultima particella che fornisce la materia a tutte le altre particelle. E' a questo punto che lo scienziato dovrà fare i conti con un “genitore”, un demiurgo, con chi, insomma ha creato l'ultima particella. Se questa particella appena trovata dai fisici è l'ultima, come essi dicono, prima ancora cosa c'era? Una causa prima? E qual è la causa prima. Qui è il punto. Il momento impone alla fisica di tornare alle radici del problema, alla filosofia greca e alle sue domande fondamentali. E per ciò che concerne l'astronomia, il problema deriva dall'esistenza di buchi neri, materia oscura ed energia oscura. Sarà un gran bene se le scuole di pensiero trovassero un accordo per tentare di arrivare alla verità scientifica.
Un'ultima annotazione. Rionero ha avuto la fortuna di avere tra i suoi figli migliori tre amici coetanei, che molto lustro hanno dato alla città. Mi riferisco ad Enzo Cervellino, a Vincenzo Buccino, ad Antonio Masucci. Tre amici che a partire dalla scuola media, prima insieme e poi ciascuno per la propria strada, hanno segnato stagioni importantissime legate alla politica ed alla promozione culturale in generale, alla letteratura ed alla scienza. C'è da esserne fieri.
Rionero, novembre 2013