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Libri

PALCOSCENICO
Racconti

 

L’avv. Antonio Casalaro, pubblicando Palcoscenico con il Centro Grafico di Anzi, ha già varcato il Rubicone, ha già fatto il gran salto, la sua prima pubblicazione. E molto agevolmente può ora accorpare in un nuovo disegno editoriale altre storie, nuove prospettive di scrittura, accrescere di livello letterario i contenuti. Per me “scrivere è il mio viaggio nel tempo”. Sarebbe un gran bene se tutti quelli che scrivono ponessero davanti a se stessi un’inquietante domanda “Perché scrivo”. Ed ovviamente, a domanda si chiede risposta. Chiariamo un fatto, perché di fatto si tratta: più si scrive, più si impara a scrivere. La scrittura è esercizio, è impegno, è consapevolezza. E tantissimo altro ancora. Antonio Casalaro anzitutto sa scrivere e non è poco, fa lavoro di analisi nelle vicende che racconta, assegna una sua dignità ai personaggi impegnando non poco i suoi gusti tipici della professione giuridica. Ma questo ancora non basta per giustificare una pubblicazione di gusto letterario se essa non venisse sorretta da spiccate capacità emotive. Nella scrittura o fai saggistica, o fai divulgazione, o fai letteratura. Ma in questo caso, e solo in questo caso, devi prendere il lettore, devi interessarlo e coinvolgerlo, flirtare con lui, anzi fartelo complice tale che mentre tu scrittore racconti trascini il lettore all’ascolto delle emozioni e lo commuovi, e gli poni l’interrogazione filosofica sul senso dell’esistenza e sul disegno dell’umano agire, ossia sul rapporto con il mondo territoriale, e senza precetti indichi come arrivare all’idea o ai valori. Sì, perché tu scrittore dai una forma umana alla mente solo con la letteratura. E’ con essa che puoi educare al sentimento, all’idea, ai valori. La democrazia, la libertà, la tolleranza, l’amicizia, la solidarietà, la reciprocità, la carità, la fiducia non le vedi e non le tocchi ma esistono, e solo come idea. Romanzo, racconto, novella, poesia contribuiscono a dare forma alla mente ma hanno lo scopo di educare al sentimento e cioè ai valori universali riconosciuti tali dalle nostre società di tipo occidentale. Pascal scrive che cuore e fede, come valenza intellettiva, sentono le ragioni dell’esistenza. E però, nello svolgersi, aggiungo, assumono forme e contenuti pedagogici che richiamano quei valori che altre discipline non postulano. Quei valori sono il nostro sentimento, il sentire di un popolo che si sente in comune, che sente la stessa cosa, che è capace di commuoversi, emozionarsi, ridere e piangere, compatirsi, inciampare e rialzarsi. E allora non stanchiamoci di indicare la strada della lettura e della scrittura. Imprescindibili, per ritrovare un popolo smarrito tormentato da dubbi irrisolti dacché sono stati smantellati miti modelli paradigmi secolari senza averne creati di nuovi, zone dell’esistenza rimaste orfane di punti d’appoggio. Antonio Casalaro tenta di fare letteratura, e a tratti riesce. Quel racconto, Campanaro per un giorno. […] “Mi sollevai sulla punta dei piedi e protesi le braccia per afferrare la fune, troppo alta per me. Cominciai a tirare con tutte le mie forze. Un primo scricchiolio della trave fu l’incoraggiante risposta ai miei sforzi. Il campanone, intanto, come un mostro che si destava da un lungo sonno, cominciò lentamente a dondolare, con lo scricchiolio della trave sempre più forte, fino a quando, finalmente, magico e prepotente, irruppe il primo rintocco… don”. Un racconto che va letto per intero. E non solo quello. Vi sono pagine e passi letterari imprevedibili, a tratti eccellenti. Perciò l’avvocato Casalaro, non si fermi qui. La critica militante e quella accademica non gli siano ostili. Non dovrebbero esserlo nei confronti di nessuno. Più ancora nei confronti di una persona per bene che mi è stata presentata da un amico speciale di Potenza, Ivan Russo, giurista e italianista di primissimo piano.

Pasquale Tucciariello