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28/05/2022
La scomparsa di Rosa Torciano |
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di Emanuele Vernavà |
Nella vita le tue doti, o i tuoi talenti, non ti basteranno se nel tuo cammino non incontri compagni di viaggio che ti danno forza nelle lunghe battaglie della vita. Soprattutto se il contesto nel quale devi operare appartiene a un segmento della tua formazione culturale e umana completamente nuovo e in cui tu sei costretto ad ammettere a te stesso di essere un superstite. Rosa Torciano in questo senso aveva una marcia in più. Non dimenticherò mai la festa che organizzò per il mio pensionamento.
Ma soprattutto l'amore per il mondo classico, quello che ha il suo cuore nel pensiero e nella morte di Socrate. Il suo Certamen Horatianum, da lei "inventato", è vivo e vegeto ancora oggi con tanti figli come il Certamen Ovidianum . Socrate ed Orazio erano legati dallo stesso amore, quello della ricerca della Verità, quella che da' sapore alla vita di ognuno di noi che negli otia tentiamo di parlarle o di ascoltarne la voce. Nel 2007 Rosa fu insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica.
Io spero che le risorse abbiano discendenza con altre risorse. Senza queste risorse nuove la vita diventa povera e senza orizzonti. Rosa resterà sempre tra gli utensili di cui ci serviamo, perché chi muore non va via mai da chi l'ha conosciuto, nel caso di Rosa è stato un "celeste dono negli umani".
Emanuele Vernavà
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