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29/05/2021
Federazione Popolare |
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Il 13 Novembre 2019 a Roma, davanti al notaio Paola Macrì, si sono costituiti 42 esponenti di partiti, movimenti ed associazioni (tra i quali, solo per citarne alcuni, Paola Binetti, Ettore Bonalberti, Lorenzo Cesa, Publio Fiori di Rinascita Popolari, Giuseppe Gargani, Renato Grassi, Renzo Gubert, Gianfranco Rotondi, Mario Tassone, Pasquale Tucciariello) con lo scopo di costituirsi come Federazione Popolare dei Democratici Cristiani in vista di un partito unico di cristiani e di laici con una comune base ideale. Altri gruppi si sono aggiunti successivamente e si è formato un corpo potenzialmente forte, molto forte, in grado di porsi in Italia come proposta politica aggregante e credibile, erede della migliore tradizione dei Popolari e dei suoi protagonisti essenziali quali Leone XIII, don Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi. Dopo un anno e mezzo il progetto può dirsi concluso? Si e no. Nella Federazione, coordinata da Gargani, permangono ancora resistenze in alcuni, altri si sono temporaneamente fermati per capirne i percorsi, altri si attivano per ricucire strappi e delusioni. E poi ci sono quelli che lavorano intensamente nei rispettivi territori ed anche oltre per rafforzarsi attraverso proposte politiche assolutamente in linea con gli indirizzi generali: un partito di centro, né sbilanciato a sinistra dove non c’è anima o progetto credibile ma estemporanee battaglie di retroguardia (legge Zan, Ius soli, patrimoniale), né sbilanciato a destra (migranti, antiEuropa, dichiarazioni populistiche ad effetto). Le sinistre e le destre in Italia sono divisive e dividono, estremizzando i temi che pure ci sono, ma vanno invece affrontati con la testa non con la pancia, con intelligenza viva attivata da dialogo e rispetto come solo uomini e donne di Stato sono in grado di fare. I Democristiani e i Popolari hanno, abbiamo nel nostro Dna, decenni, secoli di pensiero stabile ma fecondo che il Vangelo, le encicliche papali e la proposta cristiana della vita favoriscono in termini di pace e coesione sociale, di bene comune, di unità dei popoli in un pianeta da salvare. E mentre a Roma la Federazione ancora lavora, e forse si logora alla ricerca di intese che sono estremamente facili ma difficili da costruire in presenza di egoismi non leciti, due gruppi di militanza politica, cristiana e sociale lavorano con costanza di impegno in tutte le regioni ma particolarmente in Sicilia e in Basilicata: la Democrazia Cristiana guidata da Renato Grassi e noi del Centro Studi Leone XIII, una sede fisica a Rionero in Vulture e altre sedi virtuali a Roma e in altre regioni. Noi Stiamo andando avanti molto bene, ne siamo soddisfatti ma non basta. C’è bisogno di unità tra noi di fede cristiana per proporre politica come bene capace di studiare il presente e progettare il futuro in pace e in armonia pur nelle diversità di proposta. Ma l’Italia deve tornare alla fiducia.
Pasquale Tucciariello, Centro Studi Leone XIII
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